Letture della preghiera notturna dei certosini |
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giugno NATIVITA'
DI SAN GIOVANNI BATTISTA |
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1 Dalla
liturgia siro-orientale.
In ''L'orient Syrien'', Parigi,6,1961,309‑316. Ti
lodiamo e ti rendiamo grazie senza fine, o Verbo di Dio, per
la tua incarnazione e per la tua provvidenza. Senza
posa facciamo memoria dell'inenarrabile ricchezza della
tua bontà, perché hai redento il genere umano. Prima
di venire, o Signore, ci hai inviato i tuoi messaggeri, i santi profeti, e
ognuno di essi annunziò il mistero nascosto della tua venuta. L'uno
profetizzava che il Signore sarebbe venuto ad
allietare gli afflitti di Sion.(
Is 61,3 ) L'altro
annunziò che il Signore avrebbe ristabilito(
Ger 31,31 ) l'alleanza
con il suo popolo. L'uno
pregava perché il Signore (
Sal 82,1 ) venisse
e non stesse in silenzio. L'altro
supplicava: Fa' splendere il tuo
volto e noi saremo salvi.(
Sal 79,4 ) L'uno
profetizzò il Precursore, annunziando
da parte di Dio: Ecco,
io manderò un mio messaggero. (
Ml 3,1 ) L'altro
ci insegno che sarebbe una
voce che grida nel deserto.(
Is 40,3 ) 2 Dopo
esserti manifestato in figura a tutti i santi profeti, Signore,
hai inviato davanti a te Giovanni Battista. Egli
è il punto di transizione tra l'antica e la nuova alleanza, la
stella che precede la luce, la lampada che prelude il sole di giustizia, la
voce che proclama la venuta del Verbo. Giovanni
è il messaggero che annunzia a tutti i popoli: Viene
uno che e più forte di me, al
quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali (
Lc 3,16 ) Sia
benedetto il Messia che venne alla fine dei tempi per
compiere i misteri annunziati dai profeti! Egli
abitò nel seno della figlia di Davide, una vergine meravigliosa. Egli
inviò un messaggero davanti a lui, Giovanni,
il figlio della sterilità, perché
annunziasse e proclamasse la
manifestazione del Verbo e
appianasse la via al Signore. 3 In
Giovanni vediamo la realizzazione e
il coronamento di tutti i profeti. Egli
è infatti un nuovo Mosè, perché
vide Dio in realtà e
non attraverso i veli del mistero. Giovanni
è un novello Giosuè, perché
mostrò il passaggio non del Giordano, ma
ad una buona condotta. Giovanni
è un novello Gedeone, che per mezzo dell'acqua si scelse guerrieri che
combattessero non contro la
carne e il sangue, ma contro gli spiriti malvagi. Giovanni
è un nuovo Samuele, perché
unse non il re Davide, ma
battezzò il Signore di Davide. Giovanni
è un nuovo Davide, che
non fu perseguitato da Saul, ma ucciso da Erode. Giovanni
è un nuovo Elia, che
fu nutrito non da un corvo, ma
dalle cavallette e dal miele selvatico. Giovanni
è un nuovo Giuseppe, perché
fu tentato non dalla moglie di
Potifar, ma da Erodiade. Giovanni
è un nuovo Eliseo, perché
non olio moltiplicò, ma
coloro che si fanno ungere con l'olio. Giovanni
è un nuovo Isaia, che
non si accontentò di predire: Ecco:
la Vergine concepirà e partorirà un figlio, (
Is 7,14 )
ma dichiarò: Ecco
che ella ha concepito e dato alla luce l'agnello
di Dio, che toglie il peccato del mondo! (
Gv 1,29 ) 4 Giovanni,
tu sei la gran tromba del timore di Dio; il
tuo splendore giocondo risveglia chi
dorme nel peccato e
gli annunzia l'aurora della penitenza salvifica. Sei
il più grande tra gli uomini e
precedi colui che è prima della creazione. Beato
sei tu, Giovanni, perché
il deserto accresce il tuo merito, e
il miele selvatico ti serve da cibo. Beato
sei tu, perché sei amico dello sposo e
padrino della sposa, la Chiesa, invitando
popoli e nazioni al
battesimo e alla conversione. Beato
sei tu, perché vedesti lo
Spirito Santo, udisti la voce dei Padre e
posasti la mano sul capo del Redentore del mondo. Noi
ti preghiamo: veglia sulla Chiesa, e
insegnale ad amare il Cristo suo sposo. Sia
benedetto Dio che fidanzò questa sposa al suo unico Figlio! 5 Dai
Discorsi di Dionigi il Certosino. In
festo S.Joann.ßapt.,sermo IV.Opera omnia,Tornaci, 1906, tomo 32,P. 301-302. Un
amore forte e sincero uni strettamente Cristo e Giovanni. E' vero che
l'amore divino e increato del Signore non è soggetto ai moti del
sentimento affettivo, tuttavia l'amore infuso e spirituale in Gesù
uomo‑Dio ne è capace, secondo i motivi che solitamente spronano ad
amare, come la bontà, l'affinità d'animo, la vicinanza, il conoscersi e
volersi bene. E'
certo, poi, che la virtù, la santità, la grazia e la perfezione
brillavano con grande spicco in Gesù e in Giovanni. Erano
somigliantissimi di spirito e omogenei persino nella carne, tanto che si
conobbero chiaramente quand'ancora erano nel grembo della propria madre. Giovanni
ricevette i doni più preziosi da parte di Cristo, e il Salvatore fu
conosciuto grazie alla predicazione del Battista che
prodigò se stesso con tutte le forze per l'onore di Cristo. 6 Chi
può farsi un'idea dell'ardore con cui Gesù e Giovanni si amarono? E'
significativo già solo questo: ognuno parla dell'altro, in
sua assenza, con massima fedeltà
e rispetto, esaltando
e lodando l'amico in termini magnifici. Quando
la gente pensò che Giovanni fosse il Messia, il
Battista confessò di non esser e degno di sciogliergli i legacci
dei sandali. Più tardi aggiungerà: Egli
deve crescere e io invece diminuire.(
Gv 3,30 ) Dal
canto suo, il Salvatore fece di Giovanni un elogio ineguagliabile: Tra i nati di donna non e sorto
uno più grande di Giovanni il Battista. (
Mt 11,11 ) Gesù
e Giovanni desideravano ognuno il bene dell'altro, con
amore puro e spontaneo. Tutta
la predicazione del Battista, quel suo battezzare, le sue fatiche, il
genere di vita, tendevano
a far conoscere e onorare Cristo da tutti gli uomini. 7 Scaviamo
ancora oltre nel vincolo che univa Gesù e Giovanni. Essi si comunicavano
i loro segreti. Cristo infatti rivelò a Giovanni molte realtà
soprannaturali e recondite, tanti fatti salutiferi e divini, sia
parlandogli in carne e ossa, sia illuminandolo in spirito. Giovanni
non era ancora nato e
Gesù gli manifestò la sua presenza in modo sorprendente. Al momento del
battesimo, Gesù gli disse: Lascia
fare per ora, poiché conviene che cosi adempiamo ogni giustizia. (
Mt 3,15 )Il Signore fece persino intuire il mistero della Trinità
beata, perché Giovanni dichiarò che lui si limitava a battezzare con
l'acqua, ma Gesù avrebbe battezzato in Spirito Santo. Da
parte sua, Giovanni rivelò il suo segreto a Gesù, dicendogli: Io ho
bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?(
Mt 3,14 ) Il
Battista sapeva infatti chi fosse Gesù e senza posa effondeva
spiritualmente il suo cuore davanti alla divinità di Cristo. 8 E'
certo che Cristo e Giovanni vissero insieme volentieri e con gioia.
Tuttavia potremmo domandarci come ciò fu possibile, dato che Giovanni non
seguì il Signore e visse nel deserto fin dalla fanciullezza. Si
può rispondere che per Giovanni, autentico uomo spirituale. in cui anche
l'amore era di tale natura, non contava la presenza fisica del Signore o
le conversazioni con lui; non era dipendente da un attaccamento
sentimentale, ma senza interruzione stava con Cristo ad un altro livello,
più alto e divino. Era unito con il Signore nella più soave familiarità,
perché lo contemplava spiritualmente. Senza posa egli si teneva alla
presenza della sua divinità, camminando davanti a lui come Davide aveva
camminato alla presenza del Signore, e come Enoch
aveva seguito le vie di Dio. C'è
di più: la separazione fisica tra Gesù e Giovanni permetteva loro
un'unione più profonda. Gli apostoli erano talmente legati alla presenza
e all'aspetto corporeo di Cristo da precludersi la piena effusione dello
Spirito Santo. Tant'è che la somma Verità, il Cristo Signore, dichiarò
ad essi: Se non me ne vado, non verrà
a voi il Consolatore. (
Gv 16,7 ) Gesù
e Giovanni dettero entrambi la vita l'uno per l'altro. Cristo morì per la
redenzione e la salvezza di Giovanni, e Giovanni dette la vita per
difendere la giustizia e l'onore di Cristo. 9 Dal
vangelo secondo Luca. 1,57-66.80
Per
Elisabetta si compi il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I
vicini e i parenti volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria. Ma
sua madre intervenne: "No,
si chiamerà Giovanni". Dai
Discorsi di Ugo di san
Vittore. Semones 72&73. PL 177,1127.1131-1134. Una,
anzi la più grande, delle meraviglie del deserto fu san Giovanni
Battista. Vestito di pelli di cammello, egli si nutriva nel deserto di
locuste e miele selvatico, e acqua soltanto era la sua bevanda. Meraviglie
del deserto furono anche le innumerevoli moltitudini di monaci
dell'Egitto, che popolarono tutti i recessi di quelle solitudini. Meraviglie
del deserto sono le migliaia di monaci che oggi dimorano nelle radure dei
boschi o in altri luoghi remoti. Tali sono i Certosini, i Cistercensi, i
Premostratensi, gli eremiti o anacoreti, i quali, in gruppi più o meno
numerosi o anche da soli, vivono in luoghi appartati e abbelliscono quei
deserti con lo splendore della loro santità. Tutti
questi uomini sono il decoro e la bellezza del deserto per la tensione
amorosa verso Dio che li anima, con l'esempio che danno, con la parola e
il silenzio. L'astinenza e l'austerità, la castità, il lavoro, le ruvide
vesti, i duri giacigli, le veglie continue, le melodie dei canti
spirituali, le insistenti preghiere,
le generose carità, l'ospitalità cordiale sono gli aspetti
diversificati con cui essi offrono la testimonianza di ogni virtù e opera
buona. 10 Il
giusto fiorirà come palma, crescerà
come cedro del
Libano! (
Sal 91,13 ) Cari
fratelli, la vita di san Giovanni Battista, del quale celebriamo oggi la
natività, ci parla da se, è tutta un'esortazione
per noi, ci richiama dal male e incita al bene. Non
soltanto quel che è compreso nella sua santissima vita, ma se
attentamente li consideriamo, anche gli eventi che la precedettero o la
seguirono, sono una voce che ci distoglie dalla colpa e ci insegna la via
dei giusti. Prima infatti che fosse concepito, ci parla il suo annunzio;
dopo la morte, la fama delle sue virtù; in vita, tutta la sua perfezione. La
molteplicità delle virtù che irradiano da san Giovanni Battista,
risplendono come lo scintillio di pietre preziose in un vestito, e
concorrono alla bellezza dell'insieme. In
Giovanni infatti ammiriamo il disprezzo del mondo e l'amore di Dio,
l'astinenza dal cibo e la ruvidezza della veste, la quiete della
solitudine e la predicazione. La verginità, l'umiltà del cuore, la
rigorosa severità, la testimonianza della verità, la pazienza
e il profumo di una riconosciuta integrità ricamano il capolavoro di
questa esistenza. 11 San
Giovanni è come l'aurora che precede la levata del vero sole, poiché
precorre il Redentore; è il soldato del re del cielo, l'araldo del
giudice, la voce che grida, il profeta che sta per venire. Ministro
del Signore, egli segna a dito l'Agnello, battezza Cristo, è l'amico
dello sposo e il predicatore della penitenza. San
Giovanni è l'amico della castità, il persecutore della lussuria, il
testimone della giustizia, il difensore dell'innocenza. E'
figlio di santi genitori e confidente dei misteri celesti; è la felicità
dei famigliari, il compiacimento dei vicini, l'ammirazione di tutti. Insieme
con gli apostoli, anzi più degli apostoli, è il nunzio di Cristo; è
luce del mondo, sale della terra, lampada sul candelabro, città sul
monte. San
Giovanni fu annunziato da un angelo, fu santificato nel seno materno;
divenuto illustre nel mondo, fu coronato di martirio e glorificato nei
cieli. Giustamente su tutta la terra la voce dei fedeli lo esalta, lo
loda, lo onora, lo ricorda con feste solenni. 12 San
Giovanni Battista è paragonato alla palma e al cedro, perché è
veramente palma per la sua giustizia e cedro per la sua gloria.Il cedro,
che supera in altezza gli altri alberi, è simbolo appropriato della
gloria celeste. La grandezza della palma simboleggia la giustizia, pur
senza raggiungere la statura del
cedro che è figura di gloria più sublime.Facciamo però attenzione alla
Scrittura che dice: Fiorirà
come palma, crescerà come cedro. i Nel tempo presente la giustizia,
rappresentata dalla palma, è in fiore, perché ci dà la speranza di
cogliere il frutto futuro; invece la gloria, rappresentata dal cedro, ci
darà il frutto di questo fiore. La
Scrittura dice che il cedro "crescerà perché la ricompensa dei
servi di Dio cresce quando essi custodiscono i suoi precetti. San
Giovanni, dunque, più degli altri santi, è palma ed è cedro: palma per
la sua giustizia, cedro per la sua gloria; palma nel mondo, cedro nel
cielo; palma per il suo merito, cedro per il suo premio; palma perché
giusto, cedro perché beato. E quanto più giusto durante il cammino
terreno, tanto più beato nella patria del cielo. |
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