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Letture della preghiera notturna dei certosini

[Anno A] [Anno C]

Anno A

 

Tempo Ordinario

 

Trentesima Domenica

 

 

9

 

Dal vangelo secondo Matteo.

9,18-26

Una donna, che soffriva d'emorragia da dodici anni, si accostò alle spalle di Gesù e toccò il lembo del suo mantello.

 

Dalle Omelie attribuite a san Macario l'Egiziano.

Homilia XX, 4-8.  PG 34, 651-655.

 

     La donna emorroissa credette secondo verità, toccò l'orlo del mantello del Signore e subito ebbe la guarigione e si inaridì la fonte dell'impuro flusso di sangue. Così ogni anima che porta in sé l'insanabile ferita del peccato, la fonte dei pensieri impuri e malvagi, qualora si accosti a Cristo e lo supplichi con fede in verità, è guarita e salvata da questa fonte viva di pensieri impuri. Nessun altro può guarire questa piaga.

     Al tempo della trasgressione di Adamo, il nemico si adoperò per ferire e ottenebrare l'uomo interiore, il cuore, che guida l'uomo e che vede Dio. Da allora i suoi occhi si volsero al male e alle passioni, impediti a vedere i beni celesti. L'uomo era così gravemente ferito che nessuno poteva guarirlo, se non il Signore. A lui solo è possibile. È venuto lui stesso e ha tolto il peccato dal mondo, cioè ha inaridito l'impura fonte dei pensieri dell'anima.

 

10

 

     L'emorroissa aveva speso tutti i suoi averi presso quelli che promettevano di guarirla, ma nessuno era stato capace; infine ella si accostò al Signore con fede vera, toccò l'orlo del suo mantello e subito si sentì sanata e il flusso di sangue si arrestò. Così nessuno dei giusti, né dei padri, né dei profeti, né dei patriarchi poté guarire l'anima colpita in principio dell'insanabile ferita delle passioni malvagie.

     Venne Mosè, ma non poté dare perfetta guarigione. Sacerdoti, offerte, decime, sabati, noviluni, purificazioni, sacrifici, olocausti e ogni altra giustizia fu messa in atto nella legge, ma l'anima non poté essere guarita e liberata dal flusso impuro dei pensieri malvagi. Tutta la sua giustizia non valse a guarirla finché non venne il Salvatore, vero medico, che gratuitamente guarisce.

     Egli ha dato se stesso in riscatto per il genere umano egli soltanto ha compiuto la grande e salvifica redenzione e la guarigione dell'anima. L'ha liberata dalla schiavitù, l'ha tratta fuori dalle tenebre, l'ha glorificata con la sua luce, ha inaridito in essa la fonte dei pensieri impuri. È detto infatti: Ecco l'agnello di Dio che toglie il peccato del mondo!

 

11

 

     I farmaci terrestri dell'anima, cioè le sue sole opere di giustizia, non erano in grado di curarla e guarirla da così grande invisibile piaga, ma grazie alla natura celeste e divina del dono dello Spirito Santo, solo grazie a questo farmaco, l'uomo poté ricevere guarigione e giungere alla vita, poiché il cuore era stato purificato dallo Spirito Santo.

     La donna emorroissa, pur non potendo guarire e pur essendo gravemente malata, aveva tuttavia i piedi per andare presso il Signore e, venuta a lui, ricevere la guarigione. Ugualmente, quel cieco, anche se non poteva camminare e andare presso il Signore perché non ci vedeva, tuttavia levò un grido con voce più forte di quella degli angeli. Diceva infatti: Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me! E con tale fede ottenne la guarigione perché il Signore venne a lui e gli restituì la vista.

     Così l'anima, anche se piagata da ferite, da passioni ignominiose, anche se accecata dalla tenebra del peccato, ha tuttavia la volontà per gridare e chiamare Gesù affinché venga egli stesso e dia all'anima la redenzione eterna.

 

12

 

     Se il cieco non avesse gridato e se l'emorroissa non si fosse avvicinata al Signore, non avrebbero ricevuto la guarigione; così, se uno non si accosta al Signore con tutta la sua volontà e con ferma risoluzione e non lo supplica con la piena certezza della fede, non ottiene la guarigione. Perché quelli credettero e subito furono guariti e noi invece non vediamo ancora in verità e non siamo guariti dalle passioni nascoste, anche se il Signore ha più cura dell'anima immortale che del corpo? Quest'anima, se riprende a vedere secondo le parole: Aprimi gli occhi, non sarà mai più cieca in eterno e, una volta sanata, non sarà mai più ferita. Se il Signore, venuto sulla terra, si è preso cura di corpi corruttibili, quanto più avrà cura dell'anima immortale, fatta a sua immagine.

     Ma noi, a motivo della nostra incredulità, della nostra indecisione e per il fatto che non amiamo il Signore con tutto il cuore né crediamo veramente in lui, non otteniamo mai la guarigione spirituale e la salvezza. Abbiamo fede, dunque, e accostiamoci a lui in verità, perché subito operi in noi la guarigione. Ha promesso infatti di dare lo Spirito Santo a chi glielo chiede, di aprire a chi bussa e di lasciarsi trovare da chi lo cerca e non è mentitore colui che ha promesso.    


 

 

Letture della preghiera notturna dei certosini

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Anno C

 

Tempo Ordinario

 

Trentesima Domenica

 

 

9

 

Dal vangelo secondo Matteo

9,18‑26

Una donna, che soffriva d'emorragia da dodici anni,si accostò alle spalle di Gesù e toccò ‑Il lembo del suo mantello.

 

Dal Trattato sulla verginità di sant'Ambrogio.

De virginitate,XVI,99‑106. PL 16,291‑293.

 

Tutto ci è dato in Cristo e ogni anima può avvicinarsi a lui, che sia malata dei peccati del corpo, o inchiodata ai desideri mondani, oppure ancora imperfetta, ma in cammino, grazie all'assidua meditazione, o anche già avanzata in numerose virtù. Ogni anima è sotto il potere del Signore, e Cristo è tutto per noi. Se vuoi curare una ferita, egli è medico. Quando sei riarso dalla febbre, egli è fontana. Se l'iniquità ti opprime, egli è giustizia. Quando hai bisogno di aiuto, è forza. Se temi la morte, è vita, quando desideri il cielo, è via. Se fuggi le tenebre, è luce, quando hai fame, è cibo. Perciò, gustate e vedete quanto è buono il Signore;beato l'uomo che in lui si rifugia.1. (Sal 33,9) La donna che soffriva d'emorragia ebbe fiducia in Cristo.

Subito fu sanata, perché andò da lui con fede.Il flusso dei piaceri mondani,che trabocca come un torrente, subito si seccherà per l'ardore della parola di salvezza. Purché, tuttavia, ti accosti a lui con la medesima devozione, afferri almeno l'estremità della frangia della parola divina e tremante ti prostri ai suoi piedi. Dove sono i piedi del Verbo? Là dove c'è il corpo di Cristo.

 

10

 

La fede è più preziosa di qualsiasi tesoro, è più forte di tutte le energie del corpo, guarisce meglio di qualunque medico. Appena la donna si avvicinò, avvertì una potenza nel Cristo, ottenne la guarigione. Se infatti rivolgi l'occhio alla luce, esso si illumina prima che tu te ne accorga, poiché l'azione della luce è più rapida di quella della vista. Una vecchia malattia, una malattia incurabile, che abbia resistito ad ogni ritrovato della medicina e ad ogni spesa, è sanata dal solo tocco di una frangia. Tu dunque, o anima vergine, imita il pudore di quella donna nell'accostarti a Cristo, e nella fede segui la devozione di lei. La donna si vergognava di essere vista, ma non di confessare il suo male. Perciò, non nascondere i tuoi peccati, confessa ciò che il Maestro già conosce. Non vergognarti delle tue infermità, come non si vergognarono i profeti. Ascolta Geremia: Guariscimi Signore io sarò guarito.2. (Ger 17,14)

 

 

11

 

Quando la donna toccò la frangia, ripete le parole del profeta:ripete le parole del profeta

Guariscimi Signore, e io sa  guarito, salvami, e io sarò salvato,poiché tu sei il mio vanto2

 Infatti soltanto può essere salvata colei che il Signore guarisce. Se qualcuno ti dirà: Dove la parola del Signore? Si compia finalmente! 3. (Ger 17,15)

 ricordati che anche al Signore fu detto:Scenda ora dalla croce e gli crederemo. Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora,se gli vuol bene. 4(Mt 27,42‑43)

Se uno ti insulterà così e ti riporterà delle storie,non rispondergli, perché a gente simile

il Signore non volle rispondere.Interpella Cristo soltanto, perché se parlerai con loro, non ti crederanno;

se li interrogherai, non ti risponderanno.Di al Verbo soltanto: Non ho faticato a seguirti,e non ho desiderato il giorno dell'uomo.5. (Ger 17,16)  Tale fu la parola di quella donna e l'emorragia4 a cessò.

Spossata e inferma, a lungo ella aveva cercato Cristo Eppure disse: Non ho faticato a seguirti.5(Ger 17,16)  

Infatti non si affatica chi segue Cristo, lui che chiama a se gli oppressi per ristorarli.

 

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Fintanto che seguiremo Cristo, non avremo da faticare, secondo il detto di Isaia: Quanti sperano nel Signore corrono senza affannarsi.6(Is 40,31) Quando Cristo domandò chi lo avesse toccato, non ti pare che la donna abbia detto: "Perché mi interroghi, Signore? Tu lo sai, ciò che è uscito dalla mia bocca

e innanzi a te 7, (Ger 17,16) per cui non mi vergogno di confessare i miei peccati. Siano confusi i miei avversari 8(Ger 17,18) ma non io" Non si vergognò Pietro di dire: Signore, allontanati da me, che sono un peccatore. Infatti l'uomo sapiente e posato, sul quale un giorno poggeranno le fondamenta della Chiesa e del magistero, nulla intravede di più utile per sé che non insuperbirsi per la felice riuscita di un'opera. Perciò disse: Allontanati da me, Signore?9(Lc 5,8) Non chiede che il Signore lo lasci, ma implora la grazia di non insuperbirsi. Anche Paolo si vantava di un pungolo infitto nella carne, perché non montasse in superbia. 10(2 Cor 12,7) Seducente e pericolosa è la vanità, se anche Paolo la teme e se ne guarda. Quest'uomo che difficilmente avrebbe vacillato, temeva di insuperbirsi a motivo, delle rivelazioni; perciò, come un prode atleta, gioisce di aver imparato ad acquistare la salvezza dell'anima mediante la sofferenza del corpo.

 

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