Home

Letture della preghiera notturna dei certosini

[Anno A] [Anno C]

     

Anno A

 

Seconda Domenica di Quaresima

 

9

Dal vangelo secondo Matteo.

17,1-9

     Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro.

 

Dai Discorsi di san Leone Magno.

Sermo LI, sive homelia habita sabbato ante II dom. Quadr., 3.5-8. PL 54, 310-313.

 

     Il Signore manifesta la sua gloria alla presenza di molti testimoni e fa risplendere quel corpo, che gli è comune con tutti gli uomini, di tanto splendore, che la sua faccia diventa simile al fulgore del sole e le sue vesti uguagliano il candore della neve.

     Questa trasfigurazione, senza dubbio, mirava soprattutto a rimuovere dall'animo dei discepoli lo scandalo della croce, perché l'abbassamento della Passione, volontariamente accettato, non scuotesse la fede, dal momento che era stata rivelata loro la grandezza sublime della dignità nascosta di Cristo.

     Ma, secondo un disegno non meno previdente, egli dava una solida base alla speranza della santa Chiesa, perché tutto il Corpo di Cristo prendesse coscienza di quale trasformazione sarebbe stato oggetto, e perché anche le membra si ripromettessero la partecipazione a quella gloria, che era brillata nel Capo.

 

10

 

     Stimolato da questa rivelazione di realtà misteriose, l'apostolo Pietro, in un moto di disprezzo per i beni del mondo e di nausea per le cose della terra, fu rapito e trascinato, per una sorta di estasi, verso i beni eterni. Nel gaudio di quella visione, era ansioso di abitare con Gesù proprio lì, dove trovava la sua gioia, perché gli si era manifestata la gloria di lui.

     Disse perciò: Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia.

     Il Signore non raccolse questa proposta, volendo significare non già che un tale desiderio era malvagio, ma solo che era fuori posto. Il mondo non poteva essere salvato se non attraverso la morte di Cristo, il cui esempio doveva portare la fede dei credenti a questa convinzione: che, senza bisogno di dubitare della felicità promessa, in mezzo alle tentazioni della vita presente noi dobbiamo chiedere la sopportazione prima della gloria. In realtà la felicità del regnare non può precedere il tempo del soffrire.

     L'Apostolo stava ancora parlando, quand’ecco una nube luminosa li avvolse e una voce proveniente dalla nube diceva: Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo.

 

11

 

     Questi è il Figlio mio, che non ha aspirato a impadronirsi di quell'uguaglianza che condivide insieme con me e non l'ha usurpata. Mantenendosi nella mia stessa condizione gloriosa, ha voluto abbassare la sua immutabile divinità fino alla condizione di schiavo per realizzare il nostro comune disegno di redimere il genere umano. Lui dunque, oggetto assoluto delle mie compiacenze, il cui insegnamento mi rivela, la cui umiltà mi esalta, lui dovete senza esitazione ascoltare.

     Egli è la verità e la vita, egli è la mia potenza e la mia sapienza. Ascoltate lui che fu annunziato nei misteri della legge e cantato per bocca dei profeti. Ascoltate lui che redime il mondo a prezzo del suo sangue, incatena il demonio sottraendogli le sue armi, lacera il decreto del peccato e il patto dell'iniquità. Ascoltate lui che apre il cammino verso il cielo e attraverso il supplizio e la morte vi facilita l'ascesa al Regno.

     Perché dunque vi preoccupate di essere redenti? Perché temete di essere sanati dalle vostre ferite? Si compia quanto, come io voglio, vuole Cristo. Liberatevi da ogni umana paura e armatevi della salvezza che viene dalla fede. Sarebbe davvero indegno di voi temere nella passione di Cristo quel che per la sua grazia non temerete neppure nella vostra morte.

 

12

 

     Tutto questo, miei cari, non è stato detto per il bene esclusivo di quelli che l'ascoltarono direttamente; al contrario, fu tutta la Chiesa che nella persona dei tre apostoli apprese quanto vide il loro sguardo e sentì il loro udito.

     All'annunzio del vangelo si rinvigorisca dunque la fede di voi tutti, e nessuno si vergogni della croce di Cristo, per mezzo della quale è stato redento il mondo.

     Nessuno esiti a soffrire per la giustizia, nessuno dubiti di ricevere la ricompensa promessa, perché attraverso la fatica si passa al riposo e attraverso la morte si giunge alla vita.

     Cristo ha assunto le debolezze della nostra condizione e anche noi, se persevereremo nella confessione e nell'amore di lui, riporteremo la sua stessa vittoria e conseguiremo il premio promesso.

     Quindi, sia per osservare i comandamenti, sia per sopportare le contrarietà, risuoni sempre ai nostri orecchi la voce del Padre che dice: Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo.

 

 

 

Letture della preghiera notturna dei certosini

[Anno A] [Anno C]

 

 

 

Anno C

 

Seconda Domenica di Quaresima

 

9

 

Dal vangelo secondo Matteo.

17,1-9

 

Gesù prese con sé Pietro,

Giacomo e Giovanni suo fratello

e li condusse in disparte su un alto monte.

E fu trasfigurato davanti a loro.

 

Dai Discorsi di sant'Agostino.

Sermo 78,3-6. PL 38,491-493.

 

Pietro vede quello che sta succedendo e ha una reazione tipicamente umana: Signore, è bello per noi restare qui.

Infastidito della folla, finalmente ha raggiunto la solitudine sul monte: ha con sé Cristo, vero pane per l'anima. Perché ritornare al lavoro e alla fatica, quando il cuore è pieno di santo amore per Dio, che rende pura la vita?

Poiché Pietro non pensa più che a rimanere là, ove sta così bene, aggiunge: Se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosé e una per Elia.

Il Signore non replica nulla a quell'iniziativa, eppure c’è una risposta per Pietro. Infatti, mentre egli stava parlando, venne una nube luminosa che li avvolse. Pietro voleva rizzare tre tende; la risposta venuta dal cielo mostrò invece che c'è una sola tenda per noi, a volte umanamente tentati di scinderla. Cristo è Parola di Dio, Parola di Dio nella legge, Parola di Dio nei profeti.

Pietro, perché cerchi di dividere? Ti conviene piuttosto congiungere queste tre realtà: ne cerchi tre, riconosci invece che le tre sono una.

 

10

 

Mentre quella nuvola li avvolgeva tutti sotto la sua ombra, come sotto un'unica tenda, risuonò una voce scaturita dal centro della nube: Questi è il Figlio mio prediletto.

C'erano lì Mosè ed Elia, c'era Gesù. eppure la voce non disse: "Questi sono i miei figli prediletti". Essa non confonde l'Unigenito con i figli di adozione. Soltanto Gesù fu designato, lui, del quale la legge e i profeti si gloriavano. Perciò fu detto soltanto: Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo. Lo avete udito nei profeti, lo avete udito nella legge. Quando non vi ha parlato? A quella voce, gli apostoli stramazzarono a terra.

Ecco il regno di Dio, che appare ormai nella Chiesa. Lì c'è il Signore, lì ci sono la legge e i profeti. Il Signore vi sta come Signore, la legge e i profeti come servi e ministri. I vasi sono Mosè per la legge ed Elia per i profeti: la fonte è il Signore Gesù. Mosè e i profeti scrissero e parlarono ma riversarono soltanto l'acqua che ricevevano in pienezza.

 

11

 

Infine il Signore tende la mano ai discepoli e li rialza. Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo.

Che cosa simboleggia questo per noi? San Paolo lo spiega così: Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. (Cor 13,12) Il dono delle lingue cesserà, quando sarà giunto l'oggetto della nostra fede e della nostra speranza.

Questo piombare in terra degli apostoli significa la morte, perché è detto della carne: Polvere tu sei e in polvere tornerai. (Gn 3,19)

Il rialzarsi degli apostoli grazie al Signore rappresenta la risurrezione. Che diverranno la legge e i profeti dopo la risurrezione? Non se ne parlerà più. Ecco perché i discepoli non videro più né Mosè né Elia.

Allora cosa resterà? Il Verbo, del quale sta scritto: In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio (Gv 1,1). Ti resterà dunque Dio tutto in tutti. (Cf 1 Cor 15,28)

 

12

 

Scendi, Pietro, scendi dal monte dove volevi fissarti nella quiete; scendi, annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina, (2 Tm 4,2) lavora, suda, accetta i tormenti.

Tutto questo Pietro non l'aveva capito quando voleva trascorrere la vita sulla montagna assieme con Cristo.

Pietro, quello che chiedi, ti sarà dato dopo la morte. Ora devi scendere, lavorare sulla terra, darti da fare a servire, venir disprezzato in questo mondo ed essere crocifisso.

La stessa Vita è scesa fra noi per morirvi, il Pane del cielo per patirvi la fame, la Via per essere stanco del cammino, la Fonte d'acqua viva per soffrire la sete.

E tu, Pietro, ti rifiuteresti di lavorare? Non cercare il tuo interesse, sii pieno di amore per i fratelli, predica la verità: allora giungerai al porto eterno e vi troverai la pace per sempre.

 

Send this page to a friend -
 
Manda questa pagina ad un amico